Nuova vita ai materiali “disutili”

… E all’improvviso –nell’anno che l’Agenzia Europea per l’Ambiente dedica alla trasformazione degli scarti in risorse- scopriamo che in un piccolo angolo del mondo -la virtuosa provincia di Lucca- c’è una comunità eco-oriented che è diventata grande decidendo di affrontare con successo l’ingombrante e urgente problema dei rifiuti, per il quale la Terra ci sta chiedendo conto.

 
… E all’improvviso –nell’anno che l'Agenzia Europea per l'Ambiente dedica alla trasformazione degli scarti in risorse- scopriamo che in un piccolo angolo del mondo -la virtuosa provincia di Lucca- c’è una comunità eco-oriented che è diventata grande decidendo di affrontare con successo l’ingombrante e urgente problema dei rifiuti, per il quale la Terra ci sta chiedendo conto. 
 
Una comunità all’avanguardia 
Tra messaggi poetici lanciati con il riciclo creativo e visioni strategiche legate al progetto Rifiuti Zero, da anni questa comunità si impegna a risanare le ferite ambientali differenziando al massimo (oltre l’80%) la raccolta dei rifiuti –diminuendone la produzione- e recuperando in appositi centri del riuso tutti quei beni ormai bollati come disutili e destinati ala spazzatura. Un bell’esempio da seguire! E tante sono le esperienze e i progetti esemplari a cui ispirarsi per dare una svolta al futuro degli scarti, trasformandoli in risorsa. Eccone due, destinati a lasciare il segno.
 
Il Centro di Riuso Creativo Bi-done
Localmente arci-noto e meritorio, è “letteralmente guidato” da ragazze lungimiranti e intraprendenti che, a bordo della loro motoretta, girano per la provincia lucchese in cerca di materiali disutili (provenienti dalle rimanenze e dagli scarti della produzione industriale e artigianale) per riciclarli recuperandone la forza espressiva e per scoprirne nuove potenzialità funzionali, cromatiche e artistiche, attraverso lo stimolo di tutti i sensi. Molto viene recuperato, niente viene buttato e tutto viene riportato a nuova vita con poetico estro creativo dalle ragazze: dai tacchi da scarpa ai fili elettrici e ai rocchetti di filo, dai pellami alle corde fino a tubi di ogni genere… materiali che vengono esposti e messi nuovamente a disposizione dal centro e che, da un lato rivivono artisticamente grazie a installazioni di successo (come la scenografia dello spettacolo teatrale Carta Sporca della compagnia Ultr-Off) e dall’altro vengono usati a fini educativi grazie a speciali laboratori scolastici che mirano a sensibilizzare e a stimolare i ragazzi, che imparano a (ri)apprezzare le potenzialità sensoriali, creative e costruttive di oggetti che, solo apparentemente, hanno perso il loro appeal originale.
 
 
Il progetto di riuso solidale “Daccapo”
Il messaggio alla base è chiaro: incentivare tutti a non buttare via le cose solo perché vecchie, attraverso un sistema integrato per il recupero di beni destinati allo scarto. Un progetto lodevole che coniuga il valore del riciclo e della sostenibilità ambientale con quello della cittadinanza solidale. Così, mirando alla riduzione degli sprechi e dei rifiuti e a una maggiore attenzione verso il prossimo, “Daccapo” aiuta le comunità a vivere secondo principi di sobrietà, solidarietà e rispetto ambientale. Il fulcro del progetto? L’istituzione di veri e propri “Empori del Riuso Solidale” (come i centri di Lammari, Pontetetto e Coselli) dove, mossi da spirito di solidarietà, i cittadini possono consegnare elettrodomestici, stoviglie, mobili, suppellettili e complementi d’arredo, giocattoli e capi d’abbigliamento che verranno poi destinati a coloro che, anche a causa della crisi, si trovano in difficoltà. E per impedire che scarti più voluminosi e meno fruibili vengano indirizzati ai binari morti di discariche o inceneritori, accanto agli Empori del Riuso (dov’è fisicamente possibile) vengono affiancate delle Stazioni Ecologiche, con punti di Raccolta Attivi aperti al pubblico, dove poter conferire legno, ferro, vetro, carta, sfalci di potature e, in generale, scarti ingombranti. Nulla è stato lasciato al caso, tanto che per far fronte alla possibilità che alcuni oggetti potessero venire consegnati rotti, sono stati avviati alcuni laboratori di riparazione e di “ricreazione” degli oggetti consegnati: un’iniziativa che ha avuto un ulteriore risvolto solidale, creando nuove occasioni di lavoro e di formazione per alcuni cittadini in condizioni di marginalità. 
Morale: facciamo tesoro di queste meravigliose esperienze che sono già un modello di vita e… mettiamoci d’impegno per riproporle alla grande in tutto lo stivale!  
 

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