FOOD TECHNOLOGY di Maurizio Melis

L'EXPO sarà una straordinaria occasione per parlare non solo di cibo ma anche di tutto quanto gli ruota intorno: lotta allo spreco alimentare, sicurezza e igiene degli alimenti, tracciabilità, nuovi paradigmi di mercato.
In tutti questi ambiti la tecnologia ha diversi contributi da dare.
Per esempio si studiano nuovi tipi di packaging dotati di proprietà antibatteriche che permettono di conservare gli alimenti più a lungo, ma anche imballaggi intelligenti, che cambiano colore se non viene rispettata la catena del freddo, in modo da informare il consumatore di eventuali anomalie. Si studiano nuove tecnologie analitiche che permettono di determinare non solo se un certo alimento è stato prodotto con gli ingredienti giusti (per esempio se una certa bottiglia di barolo è stata effettivamente prodotta con uve di Nebbiolo) ma anche da quale territorio questi ingredienti provengono (cioè se il vitigno in questione, oltre che essere di Nebbiolo, è stato coltivato nella zona del Barolo).
E' un tema cruciale soprattutto per l'Italia, i cui prodotti alimentari sono imitati in tutto il mondo e spacciati per italiani, con un danno all'economia valutabile in decine di miliardi l'anno.

Ma molta altra tecnologia entrerà nei supermercati, con esiti che solo in parte sono attesi. Il Future Food District, il supermercato del futuro dell'EXPO, dove i visitatori dell'esposizione universale potranno effettivamente fare acquisti, è un tentativo di prefigurare sia gli scenari più prossimi che quelli di là da venire.

Curato da Carlo Ratti (famoso architetto-ingegnere-designer che si divide tra il proprio studio di architettura e la direzione del Sensible City Lab del MIT di Boston) il Future food District sarà anzitutto il regno dell'automazione e dell'acquisto informato: dell'automazione perché i prodotti sbucheranno da soli sui banchi del supermercato – stile vecchio mercato rionale – provenendo da un magazzino sottostante completamente robotizzato; dell'acquisto informato perché potremo sapere tutto delle merci che acquistiamo.

Direte voi: tutto ciò che è noto di un alimento già scritto sull'etichetta, e per i più sofisticati, molti prodotti riportano un codice a barre o un QR code che, inquadrato con uno smath-phone, permettono di avere informazioni aggiuntive.
Basta leggerle. Ma proprio qui sta il punto: quanto si sono rivelati efficaci questi strumenti nel proporre una cultura del mangiare informati? Quante persone al supermercato vedete leggere le etichette o inquadrare i prodotti con lo Smart-phone? Al Future Food District basterà avvicinare una mano a un prodotto per veder comparire nello schermo di fronte le informazione sul suo conto: sarà quasi impossibile non soffermarsi un attimo a leggere.
L'aspetto più affascinante di questo supermercato sperimentale, però, è un altro. Ciò che si vuole mettere alla prova all'EXPO, infatti, è un supermercato dove si entra per acquistare... ma anche per vendere.

Quella del produttore-consumatore è una figura cruciale nel quadro della green-economy, ma è almeno altrettanto figlia dei progressi dell'informatica. Essa è già un dato di fatto nel mondo dell'energia, dove la diffusione delle rinnovabili e in particolare del fotovoltaico ha trasformato centinaia di migliaia di consumatori di energia in soggetti ibridi che partecipano attivamente al sistema elettrico. Ora questo paradigma si sta diffondendo in altri settori, dal mondo della chimica verde fino a quello del commercio, dove grazie alla capacità che oggi abbiamo di manipolare grandi quantità di dati e fenomeni complessi, è possibile immaginare di gestire un supermercato con migliaia di clienti-fornitori.
C'è un ultimo miglio da fare, a questo punto: quello che ci separa da casa. Anche lì le nuove tecnologie a bordo degli alimenti ci seguiranno, sbarcando in una casa dove grazie alla domotica gli elettrodomestici saranno connessi tra loro e alla rete internet. Leggendo i codici presenti sugli imballaggi del cibo, il frigorifero del futuro (che potrebbe anche presentarsi come una massa di gelatina verde in grado di intrappolare gli alimenti come un'ameba, salvo restituirceli quando ci servono) saprà esattamente cosa contiene al suo interno, ci informerà quando qualche prodotto è vicino alla data di scadenza e ci suggerirà possibili ricette per cucinarlo, passando le informazioni al forno, il quale, dopo aver fatto le sue valutazioni, deciderà la miglior strategia di cottura e veglierà che la pietanza non bruci mentre vi fate la doccia.

E a quel punto buon appetito.

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